DIRITTI in MOVIMENTO CAMPANIA-CENTRO STUDI PEDAGOGIA DELLA MEDIAZIONE

DIRITTI in MOVIMENTO CAMPANIA

DM_ROMA_6-6-2019       PROGETTO "DIRITTI IN MOVIMENTO”      

  GENERALITÀ

  Un 'Movimento' che mira a occuparsi
  organicamente dei   diritti delle persone fragili.
  E’  un progetto (apartitico)   volto a rimettere il
  'diritto civile' al centro degli interessi, ella
  discussione politica, del metodo di lavoro: se è
  vero   che sempre più la vulnerabilità - da cui
  tanti momenti   della nostra vita sono
  contrassegnati - richiede parole di   prossimità,
  confidenza, interscambio.

  Ci si propone, in particolare, di analizzare la
  frontiera dei   diritti soggettivi secondo
  un taglio  ispirato alla   franchezza, al realismo:
  con   particolare attenzione per i   motivi della
  quotidianità, dell’effettività.
  La condizione     umana – si tratti di maschi, di
  femmine, di   bambini -   appare in effetti
  costellata da   passaggi  'dinamico-   relazionali'

 e da momenti   'statico-solitari': neo-posizioni   da rifinire tutte,   allora, su ambedue i versanti: la piazza e   il buen retiro, il dentro e il fuori, il sole e l’ombra, gli strepiti e i   ronzii nostalgici, più appartati. 

 No comunque a un’ottica di tipo paternalistico, commiseratorio, per il giurista.
 Piuttosto un registro   'promozionale', che esalti sempre la freschezza partecipativa, la fertilità individuale dei   più deboli. In gioco c’è   la 'qualità di vita' di 'ciascuno di loro', di 'ognuno di noi': casa, lavoro, affetti, reddito,   territorio, pensione,   salute, assistenza, scuola, cultura, servizi, legami sociali, ambiente, tempo libero. 

 
OBIETTIVI DI LAVORO

 (a) Piano legislativo-amministrativo: l’obiettivo è in concreto: 1) giungere alla messa a punto, e al sostegn o   parlamentare, di riforme utili sui piani della fragilità:; 2) elaborare soluzioni territoriali che siano adottabili   dagli Enti locali, dai Comuni, dalle Regioni; 3) chiedersi in quali termini riformare leggi mal riuscite, o solo   parzialmente buone, rispetto ai nodi del disagio; 4) saggiare la possibilità di un ‘settimo libro del codice civile’   dedicato al diritto e alla fragilità; 5) verificare le chances di riforma del primo libro del c.c., per dispiegare il   grande cielo’ delle protezioni in maniera esaustiva, portando le buone pratiche nel diritto vivente.
 

  (b) Piano scientifico–culturale–mondano: sarà importante promuovere – sulle voci dell’esclusione sociale, del   “non farcela” - convegni e seminari, tavole rotonde, linee di ricerca, eventuali mostre, e perché no spettacoli,   occasioni di incontro, presentazione di libri, contatti con altri enti di ricerca, in Italia e all’estero; avviare   momenti di discussione con le Università, con la Pubblica Amministrazione, con il terzo settore, con le   famiglie, col volontariato: attivare pubblicazioni di vario respiro nei settori interessati.
 

 (c) Riscontro/documentazione di disfunzioni territoriali: sarà opportuno - pur con ogni prudenza - segnalare   nella pagina fb del Movimento (infra) i casi in cui, a livello locale, è palese che le cose ‘non stanno andando   come dovrebbero’: scuole pericolanti, centri di salute mentale che non fanno abbastanza, consumatori   maltrattati, ospedali in tilt, sindaci indifferenti ai disguidi, case di riposo in cui si legano gli ospiti, devastazioni   ambientali, asili o nidi malconci, badanti che approfittano della situazione, istituzioni in affanno, abbandoni   istituzionali, barriere architettoniche assurde, fabbriche che inquinano in modo spropositato, ruberie,   nepotismi, servizi sociali neghittosi, parchi con le siringhe, carceri sovraffolate, prepotenti di quartiere senza   controllo.