DIRITTI in MOVIMENTO CAMPANIA-CENTRO STUDI PEDAGOGIA DELLA MEDIAZIONE
GENERALITÀ
Un 'Movimento' che mira a occuparsi
organicamente dei diritti delle persone fragili.
E’ un progetto (apartitico) volto a rimettere il
'diritto civile' al centro degli interessi, ella
discussione politica, del metodo di lavoro: se è
vero che sempre più la vulnerabilità - da cui
tanti momenti della nostra vita sono
contrassegnati - richiede parole di prossimità,
confidenza, interscambio.
Ci si propone, in particolare, di analizzare la
frontiera dei diritti soggettivi secondo
un taglio ispirato alla franchezza, al realismo:
con particolare attenzione per i motivi della
quotidianità, dell’effettività.
La condizione umana – si tratti di maschi, di
femmine, di bambini - appare in effetti
costellata da passaggi 'dinamico- relazionali'
e da momenti 'statico-solitari': neo-posizioni da rifinire tutte, allora, su ambedue i versanti: la piazza e il buen retiro, il dentro e il fuori, il sole e l’ombra, gli strepiti e i ronzii nostalgici, più appartati.
No comunque a un’ottica di tipo paternalistico, commiseratorio, per il giurista.
Piuttosto un registro 'promozionale', che esalti sempre la freschezza partecipativa, la fertilità individuale dei più deboli. In gioco c’è la 'qualità di vita' di 'ciascuno di loro', di 'ognuno di noi': casa, lavoro, affetti, reddito, territorio, pensione, salute, assistenza, scuola, cultura, servizi, legami sociali, ambiente, tempo libero.
OBIETTIVI DI LAVORO
(a) Piano legislativo-amministrativo: l’obiettivo è in concreto: 1) giungere alla messa a punto, e al sostegn o parlamentare, di riforme utili sui piani della fragilità:; 2) elaborare soluzioni territoriali che siano adottabili dagli Enti locali, dai Comuni, dalle Regioni; 3) chiedersi in quali termini riformare leggi mal riuscite, o solo parzialmente buone, rispetto ai nodi del disagio; 4) saggiare la possibilità di un ‘settimo libro del codice civile’ dedicato al diritto e alla fragilità; 5) verificare le chances di riforma del primo libro del c.c., per dispiegare il grande cielo’ delle protezioni in maniera esaustiva, portando le buone pratiche nel diritto vivente.
(b) Piano scientifico–culturale–mondano: sarà importante promuovere – sulle voci dell’esclusione sociale, del “non farcela” - convegni e seminari, tavole rotonde, linee di ricerca, eventuali mostre, e perché no spettacoli, occasioni di incontro, presentazione di libri, contatti con altri enti di ricerca, in Italia e all’estero; avviare momenti di discussione con le Università, con la Pubblica Amministrazione, con il terzo settore, con le famiglie, col volontariato: attivare pubblicazioni di vario respiro nei settori interessati.
(c) Riscontro/documentazione di disfunzioni territoriali: sarà opportuno - pur con ogni prudenza - segnalare nella pagina fb del Movimento (infra) i casi in cui, a livello locale, è palese che le cose ‘non stanno andando come dovrebbero’: scuole pericolanti, centri di salute mentale che non fanno abbastanza, consumatori maltrattati, ospedali in tilt, sindaci indifferenti ai disguidi, case di riposo in cui si legano gli ospiti, devastazioni ambientali, asili o nidi malconci, badanti che approfittano della situazione, istituzioni in affanno, abbandoni istituzionali, barriere architettoniche assurde, fabbriche che inquinano in modo spropositato, ruberie, nepotismi, servizi sociali neghittosi, parchi con le siringhe, carceri sovraffolate, prepotenti di quartiere senza controllo.